Tuesday, April 15, 2008

Sakura. Fujiyama, Sensou-ji



Sono già passate 2 settimane da quando sono arrivata a Tokyo. Il tempo vola
Come voi sapete, ero imbarazzata per ricominciare la vita in Giappone. Avevo troppa preoccupazione, troppi pensieri. Ma tempo cammina sempre ugualmente anche se si è sia in allegra sia in ansia.
Ho cominciato a lavorare il 1 Aprile. Fortunatamente l’agenzia dove lavoro io ha un’aria famigliare. Il direttore mi tratta come una sua figlia, tutti i colleghi sono simpatici e più o meno nella stessa generazione con me. Unica cosa che mi imbarazza è spesso vengono i clienti(?) dicendo
“Ah? Qui non è ristorante italiano?”
Perché esponiamo all’ingresso un insegna grande inadatta come un’agenzia di turismo.
Mi fa ridere ogni volta. Ma va bene così^^

Prima di partire dall’Italia, mi prendeva in giro una persona dicendo
“Lavorerai 13 ore al giorno e dormirai negli alberghi tipo aleveare perché non hai il treno per tornare.”
A dire la verità avevo paura anch’io. Ma in realtà l’agenzia non sggerisce il lavoro straordinario, ognuno pensa quello che si deve fare entro quel giorno. Attualmente ho il tempo di cucinare, fare una bella passeggiata.

Giorno dopo giorno mi abito l’aria, il profumo di qui. Se il tempo permette respiro profondamente sul viale Aoyama. Centro Tokyo, ma non è male.
Il vento morbido mi fa venire voglia di uscire da qualche parte. Sento come se fossi Matsuo Basho(松尾芭蕉), un poeta famosissimo di epoca Edo, sono uscita per adorare i miei luoghi sacri
-Sakura(桜), Fujiyama(富士山), Sensou-ji(浅草寺)-
Davanti a quei luoghi, non sento nessun rumore attorno. Sotto il silenzio totale potrei stare li anche per dicine di ore. Quando li ho trovato questa volta, erano più belli e più calmi che immaginavo. Ho chiesto loro :
“Perché ora mi sento così imbarazzata?”
Non mi hanno risposto. I petali rosa sono caduti e galleggiavano nell’aria in un momento con il vento improvviso. È il momento che mi affascina di più. Il monte sempre stava in silenzio a volte cambiando il suo colore con la luce del sole, a volte essendo coperto con le nuvole bianchissime. Sembra che abbia umore come noi umani, ma può darsi che sia solo la mia impressione^^” il tempio come sempre aveva l’atmosfera viva e popolare, si vende, si compra e si prega... e forse si potrebbe visitare solo per sentire. Per sentire l’aria delle giornate accumulate da centinaia di anni.

Avevo troppa paura. Paura di dovere cambiare il mio stile e la mia mente completamente prima possibile per adattarmi la vita nuova, che devo eliminare tutto quanto quello che mi hanno donato nella vita in Italia...
“Ma chi me lo chiesto?”
Nessuno.

“I ricordi importanti sono indelebili. Quelli dolorosi ancora di più. Quelli belli ti faranno invecchiare col sorriso, quelli brutti ti insegneranno ad affrontare la vita e ad apprezzarla. Conservali entrambi. Sono le pagine della tua vita.”
Una delle bellissime parole che mi hanno regalato prima della mia partenza.
... è proprio giusto.

“…ただいま(Sono tornata)”
Davanti a quei 3 luoghi sacri alla fine li ho potuto salutare tenendo tutte le care pagine mie.