
Il 12 febbraio alle 11, stavo nella lobby del Hotel Metropole, Roma. Ero faccia a faccia con un signore dal Giappone e ho ricevuto una lettera di assunzione. E l’ho firmata.
Il mio prossimo posto di lavoro e il prossimo posto per vivere sono stati decisi in modo incredibilmente veloce.
La sede è a Aoyama, Tokyo. L'Agenzia si occupa di cultura italiana e viaggi per l’Italia. Siccome mi interessa moltissimo la loro attività, ho mandato il mio CV giorni fa.
Il giorno dopo ho ricevuto una telefonata internazionale dal direttore. Visto che eravamo così lontani, mi ha chiamato ben 3-4 volte per fare i colloqui telefonicamente. Non ci siamo visti neanche una volta. Ma ha già deciso.
Il mio piacere è stato grandissimo e ho ringraziato il direttore per essersi fidato di me solo con le conversazione telefoniche.
Giorni dopo un signore dall’agenzia è arrivato a Roma con la lettera.
"Questo signore davanti a me sarà il mio futuro collega…"
Ascoltando la sua spiegazione e parlando dei progetti futuri nella lobby del Hotel Metropole mi veniva in mente tale pensiero.
Forse ero ancora un po’ imbarazzata con questa bella notizia.
Avevo una sensazione strana. Fino a pochi giorni prima, cercavo 2 possibilità con tutta me stessa; sia la strada in Italia, sia la strada in Giappone, soprattutto mettendo più importanza a quella primaria.
Poi visto che è ovvio che la strada primaria è troppo difficile sotto le leggi, ho deciso di cambiare per quella secondaria.
E poi è già deciso...
Comincerò a lavorare dal 1° aprile in questa agenzia.
Anche se ancora ci vuole tempo per sistemare il mio cuore,
voglio camminare la mia nuova strada con decisione.