
Già il verde nuovo era splendidissimo, sette anni fa quando lavoravo in questa zona non melo ero accorta della bellezza neanche tranquilità con il venticello. Ancora un po’ di tempo ce l'avevo prima dell'appuntamento, mi crogiolavo al sole e anche ho fatto un po’ di pisolino^^ Erano i turisti o le famiglie che passaggiavano piano oggi invece di impiegati sovraccarici.
L’esposizione viene fatta a “Epsite” di Mitsui Bulding(三井ビル). E il tema è “Chi siamo noi giapponesi?, dalla Penisola Kunisaki (国東半島) ” .
La Penisola Kunisaki si trova al nord dell’Isola Kyoshu(九州) e (non lo sapevo fino ad oggi ma) sono rimasti ancora oggi i folclori tradizionali e misteriosi e la credenza popolare tramandati più di mille anni. Vengono esposti i costumi e i riti al tempio, a casa, nella stagione di raccolta, funerari...ecc.
Forse un tempo questa tradizione la avemmo un po’ di dapertutto del Giappone? La prima impressione che ho provato è una grande simpatia. Mi sono ricordata delle mie giornate con bisnonna e quello che mi racontava nella mia infanzia. E poi come la secondaria mi è venuta un po’ di tristezza. Non so perché. I riti sono ameni e impellenti ma questo mi ha provocato un po’ di tristezza. Forse è la tradizione ininterrotta dall’epoca in cui si è dovuto a malapena vivere. Le preghiere sono impellenti e dietro alcuni riti si può anche intravedere qualche tabù.
Ho girato 2, 3 volte ritornando e riguardando fisso.
“Senza religione? Anzi abbiamo otto milioni di dei”
La discrizione sull’ultima parete diceva.
Non ci sono tante occasioni di guardarci con il punto di vista di “shintoismo” e altre “credenza popolare”
Chi siamo? È stato molto interessante.

cf)