
Abbiamo viaggiato insieme a Firenze l'anno scorso.
Canta dell’amore, del timore di noi, facendo i temi le antiche leggende giapponesi e la mitologia giapponese. Al prossimo concerto canterà della dea del sole, Amaterasu(天照), domandandoci "vedete nello specchio sé? o demone?". Il suo pensiero verso le opere è particolare. La voce è un po' bassa e profonda, si piega alletantemente cantando come una gattina.
Quando si ascolta le sue canzone, si potrebbe ricevere l’impressione che anche i nostri predecessori si amassero, godessero, sentissero i dolori ugualmente come oggi ed forse si ispirassero molto di più alla natura e con cui vivessero più assieme rispetto a oggi.
È stato nel cortile della Chiesa di Santa Croce a Firenze che ho sentito per la prima volta la sua voce, era sonora al terrano di erbe. La sua figura che cantava con aria imponente al chiaro di luna è stata bellissima.
Invece il suo blog è molto tenero e semplice. Racconta degli incontri con gli artisti di ogni genere o i musicisti che tramandano l’arte di suonare in via di scomparsa.
A volte solo una riga.
Ma non sono nè troppe, nè scarse,
le parole trafiggono i nostri cuori.

Le foto di Ekotumi san: da qui
Il sito ufficiale di Ekotumi san : ekotumi