Monday, November 26, 2007

Siamo forti nell’ultimo momento

Un paio di giorni fa, ho ricevuto una telefonata dall’ambasciata giapponese.
La padrona della voce parlava benissimo giapponese con l’accento italiano.

“Ho sentito che Lei ha il problema sul permesso di soggiorno. Forse potrò aiutarLa in qualche modo.”
Infatti, non ho ANCORA ricevuto il permesso di soggiorno.
(Ma perché ha fatto saperlo?)
Ero stupida...ne dimenticavo io completamente.

1 mese fa, mia sorella mi ha avvisato che si sposerà nella prossima primavera. Con questa notizia, ero davvero felice* e chiedevo l’aiuto e i consigli ai vari amici e i conoscenti per ritornare in Giappone almeno in quest’occasione.

La persona mi ha detto che lo aveva sentito da un mio conoscente.
La cosa meravigliosa, il suo modo di parlare, la mentalità che si sente dal suo modo di affrontare la vicenda...ecc, è stato proprio giapponese!
Nei miei occhi è venuta una sua figura che stava inchinando dietro il ricevitore.
“Mi scuso, ma se non Le dispiace, potrebbe venire da me domattina con tutti i documenti necessari per spiegarmi meglio?”
(che gentilezza! Sono io che volevo chiederle la cortesia di dedicarmi il tempo!)
Ero d’accordissima e abbiamo chiuso il telefono.

Da tanto tempo non venivo all’ambasciata.
Quando sono passata la porta d’ingresso, una signorina si è presentata con il sorriso molto piacente inchinando.
Mi ha raccontato che si occupa sempre queste vicende e la sua missione è inseguire i permessi di soggiorno scomparsi o molto in ritardo tramite il contatto con il Ministero degli Interni. Ha capito subito la mia situazione benissimo senza spendere tante parole, bastava 3 monuti per spiegarle tutto. Dopo quello, mi pareva che siamo in stessa generazione, spontaneamente ci siamo messe a chiacchierare un po’ su di noi, l’Italia, il Giappone… ecc. E alla fine mi ha detto una cosa impressionabile.

“Noi non ci agitiamo mai anche se nell’ultimo momento. Anzi ,mi sembra che ci piaccia, ahahah”

Mondiali di calcio Germania 2006- Semifinale : Italia vs Germania, 118 minuti senza gol, 0-0.
Ancora me lo ricordo benissimo questa scena, e i momenti successivi
che tutto il mondo è stato entusiasta...! Anche una ignorante del calcio come me è stata molto emozionata e commossa…!
Melo è venuto in mente all’improvviso perché dopo quella partita, anche un altra persona mi ha detto stessa cosa come lei.

“Ce la facciamo alla fine senza agitarci”

Mentre si batte il cuore e ci si preoccupa,
i popoli potenziali stanno nel suo stesso ritmo e alla fine si arrangiano.

… è furbo.
Si potrebbe farlo anche molto prima.
Ma sia la vita sia l’amore, l’ultimo momento è sempre più drammatico e più commovente di quello che è preparato o previsto in anticipo.

5 comments:

Elisabetta said...

ahahah... Vivi, l'ultimo momento va a braccetto con l'arte di arrangiarsi. Sono le nostre specialità!!!

P.S. Io però, che ho antenati austro-ungarici, non mi sento molto a mio agio con la filosofia dell'"ultimo momento"...

Alcentrodelcentro said...

Ciao Vivi! Io sono l'ansia fatta persona quando si tratta di questioni importanti, ci tengo ad essere puntuale, mi piace pianificare e odio i contrattempi: no, l'ultimo momento non è cosa per me!

Meglio in Giappone (^_-)/

Claudia Casu said...

Questa è proprio la mia filosofia di vita, e la applico praticamente a tutto. Però non si tratta della "filosofia dell'ultimo momento", anzi, sono una fissata per le programmazioni (anche se poi spesso faccio le cose all'ultimo, ma sempre con il rischio calcolato). La mia filosofia la definirei quella dello "stiamo a vedere cosa succede senza troppe aspettative, io ce l'ho messa tutta" ^^

Vivi-chan, tutte le cose che accadono a te le vivo nel mio cuore, e so che a te succede la stessa cosa. Anche questa volta, attendiamo insieme fiduciose.

vivi.roma said...

Buondì Elisabetta : è furbo!!!
Ma come è invece le persone austro-ungariche?
Come le nostre persone di tipico Osaka e quelle tipico Tokyo, ci saranno qualche “standard”. sono curiosa^^ ma d’altra parte, ho conosciuto un signore di Torino 2 anni fa. Era una persona molto simpatica e comica, ci dava continuamente bella risata da piangere e tutti lo chiamavano °napoletano°. Quindi non possiamo cadere sul cliché … ma.

CIao Fabi-chan!
Sì^^, si vede si vede, non sei una persona di °l’ultimo momento °
I tuoi affascini si trovano in un’altra parte. Sai? Ti voglio molto bene la tua sincerità, gentilezza e delicatezza*

Auguri* nostra Kazu-chan :
Sinceramente sono molto d’accordo quello che mi hai scritto, cara mia gemella. Vivendo qua sto imparando anche questa filosofia e non mi dispiace. se giro la vita tenendo la radice principale, mi accorgo che la vita è più gustosa e mi viene voglia di tenerci bene ogni momento e ogni occasione.

Elisabetta said...

Gli austro-ungarici oggi non esistono più, spazzati via dalla Prima Guerra Mondiale... ma una volta erano cittadini di un impero che abbracciava mezza Europa... decisamente più somiglianti ad un giapponese che ad un napoletano... Roba teutonica...