
È stato un mio compaesano (“Niigatano”, oppure “Niigatese”^^?) che mi ha fatto conoscere questo nome. Abita in Italia da più di 35 anni e in questo villaggio da circa 15 anni, continua a dedicarsi all’attività enogastronomica con grande entusiasmo. È una persona meravigliosamente semplice e calma. Ho notato anche l'ingenuità e la timidezza tipica dei nostri compaesani^^ Era proprio il mio momento difficile quando ci siamo conosciuti, cioè stavo per decidere di partire dall’Italia, mi ha dedicato gentilmente il suo tempo per raccontare le sue esperienze e i suoi suggerimenti e mi ha rassicurato come il padre. Non ci eravamo mai visti di persona alla fine ma, la sua impressione è rimasta nella mia immaginazione insieme a quella del villaggio immaginario coperto dalle nebbie.
È arrivata l’occasione a Luglio.
Quando il sig. Compaesano è ritornato un po’ di tempo in Giappone, casualmente abbiamo avuto l'occasione di conoscerci. E così mi ha raccontato di nuovo con la sua solita passione quanto è splendida la cultura enogastronomica della sua terra. E mi ha presentato il supermercato “Eataly”, di cui la società madre si trova a Torino, che dovrebbe inaugurare un'attività commerciale a Settembre a Tokyo, Daikanyama(代官山).
Eataly – “è il più grande mercato enogastronomico del mondo, dove poter comprare, mangiare e studiare cibi e bevande di alta qualità.” Cosi è sottotitolato. Forse qualcuno di voi già lo conosce, invece per me è stato completamente nuovo^^:
La parola “Slow Food” è già così diffusa, ma io non sapevo neanche dove è nata. Per una persona che frequentava piacevolmente “Conad”, “Sma”, Eataly era un altro posto.
Anche se ancora deve essere sistemato, nello spazio sono stati realizzati 3 concetti: “comprare”, “mangiare”, “imparare” funzionalmente.
I buoni odori mi hanno stuzziccato e ogni singolo bicchiere di vino o di birra è stato molto interessante. Ma... “Bio”? “I cibi che sono fatti con molta cura”? In realtà la mia prima visita al supermercato Eataly è finita per girare un po’ imbarazzandomi. Forse a me è sembrato che sia un po’ complicato da introdurre nella vita quotidiana.
Tornando a casa, ho trovato un libro sul “castello” in cui il sig. Compaesano ha scritto una conclusione:
"Questa cultura enogastronomica è fiorita proprio perché le condizioni erano limitate, e senza aver fatto nulla di speciale. Vorrei che tutto ciò fosse tramandato dalle persone che vivono qui e da quelle che vivranno anche d
Forse toccando la terra di persona capirò qualcosa?
Alcuni giorni fa il mio capo mi ha confermato la missione di visitare la provincia di Asti a Febbraio.
Mi emoziono ad andare in Italia dopo 11 mesi.
Costigliore d’Asti e Bra saranno alcune delle mie destinazioni, e la guida sarà il solito sig. Compaesano.
Un anno fa, non potevo immaginare. Era un posto inraggiungibile e viveva solo nella mia immaginazione.
Forse sono stata invitata da qualche occasione?
Non si sa mai nella vita, allora vorrei viverla anima e corpo.