
Sono tornata da Bologna quattro giorni fa.
Grazie ancora i vostri cari consigli per godere la città di Bologna^^ Ci sono state le cose eseguite e non eseguite forse per il nostro brevissimo soggiorno.
Ma mi sono goduta il viaggio pienamente lo stesso. Perché non mi capita spesso viaggiare in Italia con i carinssimi ragazzi così tanti e con un gruppo che ha obiettivo sicuro come questa volta.
“In Italia, le cose vengono effetuate anche se come se fosse ufficialmente, la spinta principale viene sempre dalla passione o dalla curiosità personale e così senza interessare nessuno se ufficialmente o personalmente le cose vanno avanti, è vero?”
È stato tre mesi fa che una signora mi aveva rivolto così e mentre esitavo la risposta, ora siamo tutti ritornati da Bologna con le esperienze preziose che non sono state mai immaginate.
Ci sono state molte discussioni per farli partire per l’Italia.
Tornare senza incidenti è stata la prima cosa e ogni preoccupazione aveva fatto esitare l’andamento del progetto. I programmi a Bologna non avevamo nulla. Sono stati creati sin da zero.
Desidero ringraziare ed apprezzare ancora la forza propulsiva imperturbabile di questa signora. Non posso dimenticare le faccie dei tutti i partecipanti profondamente commosse all’ultimo giorno a Bologna prima di ripartire.

Il tempo con i ragazzi è passato intensamente e piacevolmente^^
Tutti abbiamo fatto la doccia all’acqua fredda la prima sera. Qualcuno ha detto che era del tutto soppotabile dicendo che era al boy scout! Correvano con le monete dintorno alla piazza Maggiore cercando i souvenir. Alcune ragazze sono ritornate imbarazzandosi di essere ricevuto lo sconto e siamo ritornate al negozio insieme per confermare se veramente va bene così. È stata una grande gioia per alcuni ragazzi di aver trovato i bravissimi compagni di calcio di coetanei. “Ciao!”, “Grazie!”, sorrisi, la regola universale l’ha trovato subito il ragazzo più allegro. Alla fine tutti si divertivano con bei sorrisi all’aria diversa dal solito...
Una cosa che mi rimane impressa è una ventina di minuti alla prova del concerto. Mi hanno chiamato due direttori del coro (un giapponese e una italiana) al loro vicino per fargli interpretare fra di loro ed ero a circa cinque metri lontano dal Coro. Nel fra tempo i ragazzi hanno cominciato a cantare e li ho ascoltato fisso a brevissima distanza. Il coro è stato bellissimo come previsto o molto di più. E d’un tratto mi colmavo qualcosa da dentro di me e non potevo smettere le lacrime.
Ho sbirciato attorno.
Anche il compositore italiano lacrimava. Gli insegnanti ugualmente. Il direttore di coro dirigeva avendo gli occhi colmi di lacrime.
Non so se nel mondo della musica sia normale o no, ma almeno per me è stato un primo momento inspiegabile e bellissimo. Come se mi sedessi al posto speciale, ed è stato un peccato allontanarmi da loro di nuovo.
Solo i ragazzi cantavano all’aria un po’tesa fissando i loro occhi al loro grande direttore che li ha guidato fino a quel giorno.
Il concerto del giorno dopo è stato un grande successo.
Giorno dopo del rientro nel Giappone, il Coro si è sciolto.
Perché il Coro è stato composto come una attività di una scuola elementare e il viaggio è stato effetuato esattamente dal giorno dopo della loro cerimonia del diploma al giorno prima che diventino gli studenti della scuola media.
La fine di Maggio si riunieranno di nuovo una sola volta per fare un concerto.
“il posto per te è già riservato^^” mi hanno detto carinamente.
La mia presenza è già confermata certamente.